Monumenti Immaginati


Dopo la seconda guerra mondiale il monumento come forma artistica viene visto con sospetto per i suoi legami con i regimi totalitari. La statua del condottiero al centro della piazza cittadina è rifiutata come retorica e falsa.


Proposte di artisti e intellettuali come l’architetto Josep Lluís Sert - legato a Nivola da un rapporto professionale e di amicizia - ripensano invece i monumenti come possibile perni dei nuovi centri cittadini, progettati su scala ambientale, dovrebbero comprendere architettura e scultura al fine di creare percorsi pieni di sorprese visive, per un migliore uso quotidiano degli spazi della città.


L’arte pubblica per Nivola è innanzitutto questione di responsabilità civica, un modo per migliorare in modo semplice e concreto la vita delle persone.


Afferma infatti: “Se artisti e architetti verranno meno alla sfida di rendere le città più belle, altri, meno dotati di immaginazione, e gruppi privi di responsabilità civica continueranno a perpetrare i mali architettonici delle nostre città.”


Negli anni della maturità, tuttavia, lo scultore comincia a privilegiare la dimensione utopica del monumento.


Alcuni suoi progetti non vengono realizzati a causa di imprevisti, altri nascono come opere dell’immaginazione, valide al di la della possibilità di essere realizzate. “Col tempo - afferma l’artista - ho imparato ad apprezzare la qualità utopica dell’immaginazione, quasi preferendola alla realizzazione - che comporta sempre certa inevitabile disillusione.



Imagined Monuments


After the Second World War, the monument as artistic form is regarded with suspicion because of its associations with totalitarian regimes. The statue of the leader in the middle of the city square is rejected as rhetorical and false.


The proposals of artists and intellectuals such as the Spanish architect Josep Lluís Sert – linked to Nivola by friendship and by a professional relationship – rethink monuments as possible fulcrums of new city centers, designed on an environmental scale, employing architecture and sculpture to create experiences of visual wonder for a better daily use of city spaces.


Public art is for Nivola primarily a matter of civic responsibility, a simple and concrete way of improving people’s lives.


He writes: “If artists and architects fail to meet the challenge of making cities more beautiful, others, less equipped with imagination, and groups lacking civic responsibility will continue to perpetuate the architectural evils of our cities.”


In the years of maturity, however, the sculptor begins to favor the utopian and visionary dimension of the monument.


Some of his projects will never come to life because of external circumstances, others, born as works of imagination, remain valid regardless of their chances of being realized.


With time,” says the artist ,”I learned to appreciate the utopian quality of imagination, almost preferring it to actual realization, which always involves some inevitable disillusion”.