Nel giardino di Long lsland
Nel 1948 Nivola compra una vecchia fattoria con un podere a Springs, Long lsland, in una località di vacanza oggi esclusiva ma all’epoca ancora a buon mercato e frequentata da artisti come Jackson Pollock e Lee Krasner, Willem de Kooning e Robert Motherwell.
Per la casa di Springs progetta, insieme all'architetto Bernard Rudofsky, un giardino concepito come una serie di stanze all’aperto dove vivere, lavorare e ricevere gli amici. Provvisto di pergole e panchine, di un solarium, di un focolare e di un forno, il giardino si trasforma presto in laboratorio creativo: è qui che, tra il 1949 e il 1950, Nivola diventa scultore, sperimentando la tecnica del sandcasting, un metodo per creare rilievi in gesso o cemento da una matrice scavata nella sabbia, da lui inventato giocando con i figli sulla spiaggia di Long lsland; è qui che realizza pitture murali, sculture, decorazioni graffite.
Di anno in anno, aggiunge, toglie o sposta sculture, cancella e dipinge nuovamente i murali. Oltre che un luogo di lavoro, il giardino è esso stesso un'opera d'arte, un work in progress, una ricerca interminabile alla quale anche altri artisti danno il loro contributo, da Le Corbusier, che si cimenta col sandcasting, a Bruno Munari che vi lascia un suo murale, in seguito cancellato e sostituito come gli altri.
Ma soprattutto il giardino è un ambiente per la socializzazione, un luogo in cui esercitare “I’arte di vivere", un'esistenza in cui dimensione estetica e quotidianità si fondono con naturalezza.
In the garden on Long lsland
In 1948 Nivola purchases an old farm house on a parcel of land in Springs on Long lsland, a vacation destination, very exclusive today but at that time still affordable and frequented by artists such as Jackson Pollock and Lee Krasner, Willem de Kooning and Robert Motherwell.
Together with the architect Bernard Rudofsky, Nivola designs a garden in Springs envisioned as a series of open-air rooms in which to live, work and entertain friends. Fumished with pergolas and benches, a solarium, a fireplace and an oven, the garden soon becomes a creative laboratory. lt is here, between 1949 and 1950, that Nivola becomes a sculptor, developing his sandcasting technique, a method, invented while playing with his children on the beach, of producing reliefs in cement or plaster from a matrix modeled in sand. And it is here that he produces his mural paintings and graffiti.
Every year he adds, replaces or moves sculptures, erases and repaints murals. Aside from being a workplace, the garden is in itself a work of art, a work in progress, a never-ending exploration to which other artists also contribute - from Le Corbusier, who experiments with sandcasting, to Bruno Munari who leaves behind a mural, later painted over like all the other murals.
The garden, however, is above all a place for socializing, a place to "practice the art of living", where the aesthetic and the everyday merge together naturally.