Arte e comunità


Cresciuto ai primi del Novecento in un piccolo villaggio della Sardegna, quindi trapiantato nei contesti metropolitani di Milano e poi di New York, Nivola guardava con nostalgia a un modello di società unita, coesa e solidale, che l’avanzare della modernizzazione rischiava di distruggere definitivamente.


Nel secondo dopoguerra il pensiero di Adriano Olivetti, imperniato sull’idea di comunità come primo nucleo dello stato democratico, rafforza questo suo modo di sentire; ulteriori spunti gli sono offerti dalle teorie di Josep Lluís Sert. L’architetto catalano, con il quale Nivola aveva stretto amicizia a New York e che nel 1954 lo aveva chiamato a insegnare alla Graduate School of Design di Harvard, propone una visione urbanistica fondata sui “centri civici”, intesi come luoghi di incontro e di aggregazione tra i cittadini.


A partire dagli anni Cinquanta i temi della comunità, della partecipazione e condivisione acquistano importanza nel pensiero di Nivola, generando opere profondamente innovative, come il Pergola village (1953), un progetto per collegare tutte le case di Orani per mezzo di pergole, e la mostra all’aperto allestita per tre giorni sempre a Orani nel 1958, nella quale il coinvolgimento dei paesani era parte integrante del progetto.


In queste opere, al di là della scultura o della pittura, il vero centro del lavoro è la vita collettiva, i rapporti sociali: una visione che anticipa per qualche aspetto le tendenze dell’arte relazionale e di partecipazione degli anni Novanta e Duemila.



Art and community


Growing up in the early twentieth century in a small Sardinian village, then transplanted to the metropolitan contexts of Milan and New York, Nivola looked back with nostalgia to a model of a united, cohesive and supportive society that the trajectory of modernization threatened to destroy.


After World War II, Adriano Olivetti’s ideas of community as the prime nucleus of the democratic state, strengthen Nivola’s convictions. Further inspiration comes from the theories of Josep Lluís Sert. The Catalan architect, whom Nivola had befriended in New York and who had invited him to teach at the Graduate School of Design at Harvard in 1954, proposes a vision of urban planning founded on “civic centers,” places for citizens to come together.


Starting from the Fifties, the themes of community life, participation and sharing gain importance in Nivola’s vision, resulting in profoundly innovative works such as the Pergola Village (1953), a project that sought to connect all the houses in Orani with pergolas, as well as a three-day exhibition in the streets of Orani in 1958, in which the involvement of the villagers was integral to the project itself.


In these works the real focus, beyond sculpture and painting, is communal life, the social relationships between people: a vision that in some respects anticipates the trends of relational and participatory art of the 1990s and 2000s.