Yale


La decorazione dei college Morse e Ezra Stiles dell'università di Yale è forse l'esempio più riuscito di dialogo tra scultura e ambiente costruito realizzato da Nivola.


Nel 1959 Eero Saarinen - all'epoca il più celebre architetto americano della sua generazione - scrive all’artista proponendogli di collaborare al progetto dei college, per i quali si era ispirato a San Gimignano e alle città medievali italiane.


Saarinen chiede a Nivola non un singolo pezzo di scultura o una semplice decorazione murale, ma ''un'intera atmosfera creata dalla scultura e dal rilievo in rapporto con l'architettura." Nivola accetta la sfida e realizza 43 opere fra pezzi a tutto tondo, rilievi e fontane, utilizzando oltre al sandcasting la tecnica del “cement carving” (intaglio sul blocco di cemento semi-solido). Il lavoro viene portato a termine nel 1962, dopo la morte dell'architetto, scomparso nel 1961.


Alcune grandi e di aspetto solenne, altre piccole e discrete, disseminate nel campus a diverse altezze, le sculture formano un percorso ricco di sorprese visive e di prospettive inaspettate. Eseguite in cemento come gli edifici, si inseriscono armoniosamente al loro interno, accompagnando il visitatore senza imporsi perentoriamente alla sua attenzione.

Nivola arriva qui molto vicino a realizzare il suo sogno di una piena integrazione tra scultura e architettura.



Yale


The decoration of the Morse and Ezra Stiles Colleges at Yale University is perhaps Nivola's most successful example of the dialogue between sculpture and built environment.


In 1959 Eero Saarinen - at that time the most celebrated architect of his generation in America - writes to the artist asking him to work on the project for the colleges.


Saarinen, who was inspired by San Gimignano and the Medieval towns of ltaly, does not ask Nivola for an individuai sculpture or simple wall decoration, but rather a "whole atmosphere created by sculpture and relief in relation to the architecture".


Nivola accepts the challenge and produces 43 works: three-dimensional sculptures, reliefs and fountains carved from blocks of semi-solid concrete (his technique of "cement-carving"). The work is completed in 1962, one year after the death of the architect.


Appearing at various heights throughout the campus the sculptures, some large and solemn, other small and subtle, form a visual itinerary full of surprises and unexpected perspectives.


Made of concrete like the buildings, the art work blends in harmoniously and accompanies the visitor without imposing its presence on his attention. Nivola comes close here to realizing his dream of a full integration between art and architecture.