Pensare lo spazio


La ricerca sullo spazio, costante nell’arte di Nivola, lo porta negli anni Settanta a elaborare il tema delle “stanze” in disegni, dipinti e sculture. Opere compiute più che modelli, le stanze rielaborano l’idea dello spazio al tempo stesso fisico e simbolico del monumento a Gramsci, sottraendolo dalla sfera dell’arte pubblica per reinterpretarlo in chiave privata ed esistenziale.


Semplici forme geometriche aperte sul lato frontale, le stanze hanno piccole finestre che lasciano entrare la luce modificando lo spazio. In una poesia intitolata “Omaggio a Marcel Proust” Nivola riassumeva il significato delle stanze:


All’interno di questa stanza troverò quello che ho

Sempre cercato, tutte le varianti del quadrato e

del cubo. Le infinite variazioni lineari

della verticale e orizzontale.


In tutti i gradi di apertura dell’angolo troverò

Me stesso come sola forma organica. In Questo tempio

Di strutture cartesiane sospeso nel Contesto caotico

Di infinite spaccature.




Thinking the space


The exploration of space, constant in Nivola’s art, leads him in the Seventies to elaborate the theme of “rooms” in drawings, paintings and sculptures. Actual works of art rather than architectural sketches, the rooms reinterpret the idea of space, shifting it from the public arena (as in the Antonio Gramsci memorial) to a private and existential sphere.


Simple geometrical forms, open on the front side, the rooms have small windows to let in the daylight that in turn modifies the space. In a poem titled “Omaggio a Marcel Proust” (Homage to Marcel Proust), Nivola sums up the meaning of the rooms:


Inside this room I shall find what I have

always searched for, all variants of the Square and

of the cube. The infinite linear variations of The vertical and horizontal.


In all the degrees of the angle I shall find

myself as sole organic form. In this temple

of Cartesian structures suspended in the Chaotic context

of infinite rifts.