Modello per un Monumento ad Antonio Gramsci, 1968

legno dipinto, matita, chiodi e filo di ferro zincato, argilla patinata

architetto: Richard Stein


Il monumento era destinato ad Ales, paese natale di Gramsci. Il progetto, disegnato con Richard Stein, evoca la prigione fascista di Gramsci e al tempo stesso la stanza della sua casa nella quale, durante l’infanzia, la madre lo appendeva al soffitto sperando di curarlo dalla sua disabilità. La porta alta solo 1,55 cm obbliga il visitatore a inchinarsi in segno di rispetto. L’assenza del soffitto è un simbolo della capacità del pensiero di Gramsci di espandersi all’infinito, in contrasto con il senso di costrizione trasmesso dai due ritratti in bronzo, Gramsci bambino e Gramsci sul letto della sua prigione.



Model for a Memorial to Antonio Gramsci, 1968

painted wood, pencil, nails and wire, coated clay

architect: Richard Stein


The monument was to be built in Ales, Sardinia, Gramsci’s home village. The project, designed with Richard Stein, evokes the Fascist jail where Gramsci was imprisoned, and also the room where, in his childhood, his mother would suspend him in the air in an attempt to correct his disability. The door, 1.55 cm tall, forces the visitor to lower his/her head in a gesture of respect. The absence of a roof represents the ability of Gramsci’s thought to reach far and wide, in contrast to the sense of restriction conveyed by the two bronze portraits of Gramsci as a child and as a prisoner.